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Un
presentimento La legislatura sta finendo Al
netto dei contenuti - riforme si, riforme no, stabilità o autoritarismo -
l’anomalia del governo Renzi è di volere legare il suo destino ad un atto, la
scrittura della legge elettorale, che spetta al Parlamento. La questione
della fiducia è quasi grottesca. La legge elettorale che è
stata presentata alla Camera, era stata elaborata sulla base di un
accordo con l’opposizione. Se quell’accordo, il famoso “patto del Nazareno”,
fosse ancora valido, come avrebbe potuto il governo, anche solo pensare di
chiedere il voto di fiducia al partito rappresentato in aula dall’onorevole
Brunetta? Renzi sa dunque benissimo che le leggi elettorali devono essere
supportate dal più ampio sostegno possibile, tanto è vero che aveva cercato un’intesa con Berlusconi a riguardo,
demarcando con precisione la diversità di questa rispetto alle responsabilità
di governo. Ora che Berlusconi si è messo di traverso, il governo vorrebbe
porre la fiducia, perché la riforma proposta non solo non piace
all’opposizione, con cui pure la si voleva
concordare, ma nemmeno a parte del suo partito. Anche se la legge elettorale fosse tale da essere prese a modello nel mondo, come Renzi
con un eccesso di ottimismo ha detto, il metodo, ci si perdoni, è degno di un
re folle. In un momento nel quale l’economia vive la fase che conosciamo, il
Def è stato criticato persino dagli uffici di bilancio delle Camere, e c’è
poco da scherzare, perché la crisi con Roma, 28 aprile 2015 |
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